lunedì, maggio 07, 2012


Euroteam Progetti anima l'incontro di networking

FARE RETE PER FARE BUSINESS. FOCUS SUL SOCIAL NETWORKING E SUL MARKETING DIGITALE

Networking significa collegare le persone alle idee e alle opportunità. La tua rete di contatti costituisce un patrimonio per te e per la tua azienda per questo impegnarsi a collegarsi con persone al di fuori della tua cerchia di relazioni è un esercizio essenziale per il successo. Un focus particolare sarà dedicato all'utilizzo dei social network quali strumenti strategici di marketing.

Partecipazione Gratuita, Iscrizione obbligatoria

venerdì, luglio 01, 2011

martedì, maggio 10, 2011

OECD Survey on Italy, May 2011. Ce l'abbiamo fatta? Si, forse, no?

L'OCSE ha pubblicato il rapporto periodico sull'economia italiana. Tutti i giornali e le televisioni hanno annunciato che "ce l'abbiamo fatta", siamo sopravvissuti alla crisi del 2009. Ma è davvero quello che dice il rapporto? Ho deciso di andare a fondo e ho controllato il documento originale, disponibile al link in calce. Siamo sopravvissuti, ma la guarigione è tutta un'altra cosa. Non solo, le politiche che il nostro Governo ha introdotto, o non ha introdotto, stanno tagliando le possibilità future. Il rapporto insiste sulla scarsa qualità e quantità dei nostri universitari laureati, e sulle nostre politiche ambientali. Se l'Italia non deciderà di investire nella educazione universitaria e nelle politiche ambientali sostenibili, sarà destinata a declinare.

OECD published its periodical Survey on Italy's Economy. All the Italian newspapers and TVs announced that "we made it", we survived the 2009 crisis. Is it really what the Survey says? I decided to go on and checked the original document, available at the attached link. We did survive, but recovering is not just the same. Moreover, the policies our Government introduced, or did not introduce, are cutting future possibilities. The Survey insists on the poor quality and quantity of our Universities' graduates, and on our Environmental policies. If Italya does not decide to invest both in tertiary education and in sustainable environmental policies, Italy is destined to decline.

Scarica il rapporto

lunedì, maggio 09, 2011

martedì, aprile 26, 2011

venerdì, aprile 22, 2011

Scrivere il business plan è una perdita di tempo?

Dal mio gruppo linked in consulting chicks, ho recuperato una scambio molto interessante sull'utilità del piano di impresa. Carol Grove, consulente di My Efficiency Coach, sul suo blog ha commentato un articolo di John Warrillow su http://www.inc.com/. L'articolo di Warrillow considera "inutile" fare un bp soprattutto in una start up, perchè l'intero progetto si basa su una stratificazione di "supposizioni" che solo il mercato potrà permettere di verificare. Suggerisce quindi, di fare piccoli test di mercato piuttosto che perdere tanto tempo a riempire diagrammi di flusso, tanto le banche finanziano solo start up che siano sufficientemente coperti dalle garanzie personali del richiedente.
Anche noi spesso ci domandiamo se il bp sia in effetti l'unico strumento utile per "raccontare il progetto" di impresa. Già a Oslo, nel lontano 2006, al convegno europeo sullo spirito imprenditoriale, una imprenditrice indiana diceva che per lei il business plan era solo carta, che prima di avviare una attività si sarebbe piuttosto rivolta al resto della comunità di imprenditori indiani, per avere informazioni e consigli. Noi spesso siamo di fronte a beneficiari che sono in difficoltà se si chiede loro di "scrivere" la loro idea, ma soprattutto di "verificare" il più possibile le opportunità dell'idea.
Nella sua risposta Grove sottolinea l'importanza comunque del bp, perchè è vero che sono tutte supposizioni, ma soprattutto per chi ha pochi soldi da investire, non è possibile "sbagliare" il bersaglio anche di poco. Secondo lei un piano di impresa ben fatto si basa su delle supposizioni, ma "giustificate". Si possono fare indagini di mercato a basso costo senza per forza investire nella  "produzione". Infine, lo scopo del bp di una start up non è quello di impostare solo le strategie di vendita, ma soprattutto di immaginare il percorso dall'idea al progetto, l'organizzazione del lavoro e la soglia oltre la quale ci si espande o si chiude. Insomma, assolutamente a favore del bp.
E noi? Che considerazioni possiamo fare? Io penso che il bp sia più utile come processo che come documento finale, visto che il documento non è mail finale, ma un work in progress.

martedì, aprile 12, 2011

Il potere delle parole