venerdì, luglio 01, 2011

martedì, maggio 10, 2011

OECD Survey on Italy, May 2011. Ce l'abbiamo fatta? Si, forse, no?

L'OCSE ha pubblicato il rapporto periodico sull'economia italiana. Tutti i giornali e le televisioni hanno annunciato che "ce l'abbiamo fatta", siamo sopravvissuti alla crisi del 2009. Ma è davvero quello che dice il rapporto? Ho deciso di andare a fondo e ho controllato il documento originale, disponibile al link in calce. Siamo sopravvissuti, ma la guarigione è tutta un'altra cosa. Non solo, le politiche che il nostro Governo ha introdotto, o non ha introdotto, stanno tagliando le possibilità future. Il rapporto insiste sulla scarsa qualità e quantità dei nostri universitari laureati, e sulle nostre politiche ambientali. Se l'Italia non deciderà di investire nella educazione universitaria e nelle politiche ambientali sostenibili, sarà destinata a declinare.

OECD published its periodical Survey on Italy's Economy. All the Italian newspapers and TVs announced that "we made it", we survived the 2009 crisis. Is it really what the Survey says? I decided to go on and checked the original document, available at the attached link. We did survive, but recovering is not just the same. Moreover, the policies our Government introduced, or did not introduce, are cutting future possibilities. The Survey insists on the poor quality and quantity of our Universities' graduates, and on our Environmental policies. If Italya does not decide to invest both in tertiary education and in sustainable environmental policies, Italy is destined to decline.

Scarica il rapporto

lunedì, maggio 09, 2011

martedì, aprile 26, 2011

venerdì, aprile 22, 2011

Scrivere il business plan è una perdita di tempo?

Dal mio gruppo linked in consulting chicks, ho recuperato una scambio molto interessante sull'utilità del piano di impresa. Carol Grove, consulente di My Efficiency Coach, sul suo blog ha commentato un articolo di John Warrillow su http://www.inc.com/. L'articolo di Warrillow considera "inutile" fare un bp soprattutto in una start up, perchè l'intero progetto si basa su una stratificazione di "supposizioni" che solo il mercato potrà permettere di verificare. Suggerisce quindi, di fare piccoli test di mercato piuttosto che perdere tanto tempo a riempire diagrammi di flusso, tanto le banche finanziano solo start up che siano sufficientemente coperti dalle garanzie personali del richiedente.
Anche noi spesso ci domandiamo se il bp sia in effetti l'unico strumento utile per "raccontare il progetto" di impresa. Già a Oslo, nel lontano 2006, al convegno europeo sullo spirito imprenditoriale, una imprenditrice indiana diceva che per lei il business plan era solo carta, che prima di avviare una attività si sarebbe piuttosto rivolta al resto della comunità di imprenditori indiani, per avere informazioni e consigli. Noi spesso siamo di fronte a beneficiari che sono in difficoltà se si chiede loro di "scrivere" la loro idea, ma soprattutto di "verificare" il più possibile le opportunità dell'idea.
Nella sua risposta Grove sottolinea l'importanza comunque del bp, perchè è vero che sono tutte supposizioni, ma soprattutto per chi ha pochi soldi da investire, non è possibile "sbagliare" il bersaglio anche di poco. Secondo lei un piano di impresa ben fatto si basa su delle supposizioni, ma "giustificate". Si possono fare indagini di mercato a basso costo senza per forza investire nella  "produzione". Infine, lo scopo del bp di una start up non è quello di impostare solo le strategie di vendita, ma soprattutto di immaginare il percorso dall'idea al progetto, l'organizzazione del lavoro e la soglia oltre la quale ci si espande o si chiude. Insomma, assolutamente a favore del bp.
E noi? Che considerazioni possiamo fare? Io penso che il bp sia più utile come processo che come documento finale, visto che il documento non è mail finale, ma un work in progress.

martedì, aprile 12, 2011

Il potere delle parole

giovedì, marzo 31, 2011

I 5 sistemi per passare sicuramente inosservati

(fonte BLOG Marketing Low Cost di Cristina Mariani)

Tutti dicono di voler emergere tra i concorrenti e di distinguersi in un mercato sempre più affollato, eppure molte aziende sembra che facciano apposta a diventare anonime, banali, trasparenti e a confondersi in mezzo a mille altre.

Come? Ecco un ironico articolo di Marketing Profs Daily Fix che lo spiega. Ve lo riassumo:

•Scegliere un nome aziendale che non significa nulla, come Global Service (da una ricerca in Infoimprese ce ne sono 1737 in Italia, figuriamoci nel mondo); nel mio nuovo libro un paragrafo parla proprio di come individuare un nome vincente per la propria azienda (o il proprio prodotto);
•Descrivere la propria azienda nel modo più generico possibile (esempio reale: XYZ è un provider di Soluzioni di Business impegnato a realizzare lo sviluppo e l'innovazione per le aziende Clienti- secondo voi che cosa fa questa azienda? Chi risponde esattamente riceverà in omaggio una copia del mio ultimo libro);
•Usare uno slogan insignificante: "Trasformiamo il tuo prodotto in business!" "Persone in grado di fare accadere le cose" - quest'ultima è spettacolare: vorrei ben vedere persone che non fossero in grado di fare accadere niente (anche se a volte meglio il niente che i danni);


•Guardare cosa fanno i concorrenti e fare esattamente la stessa cosa; il concorrente ha il sito con le animazioni e le foto che girano? Lo voglio anch'io. Propone lo sconto eccezionale del 10%? Buona idea, adesso faccio subito una circolare;

•Cercare di piacere a tutti e di servire tutti i mercati; però "You can't be all things to all people" diceva Al Ries. Se vuoi emergere devi prendere una posizione, diventare uno specialista in qualcosa e pazienza se non tutti potranno essere tuoi clienti. Invece se vuoi diventare anonimo, scegli di essere un generalista, di quelli che fanno un po' di tutto: va a finire che la gente si convince che non sanno fare (bene) niente.

lunedì, gennaio 03, 2011

10 applicazioni per collaborare in ufficio

Dalla condivisione e creazione di presentazioni, mappe mentali e diagrammi alla collaborazione e gestione dei progetti. Dieci applicazioni Web per aumentare la produttività

SlideShare: condividere o visualizzare presentazioni
SlideShare è un sito che consente di caricare una proprie presentazioni, documenti o video, per condividerli. Il suo punto di forza è rappresentato dal fatto che è un servizio molto frequentato, e questo significa che attraverso la ricerca è possibile trovare moltissime presentazioni, o avere un bacino di pubblico notevole per le proprie.

Figura 1: SlideShare
Sono poi presenti gruppi, concorsi ed eventi che possono essere pubblicizzati sul sito, con annessa ovviamente la condivisione delle presentazioni. Già dalla versione gratuita non ci sono limiti al numero di presentazioni che si possono caricare, in quelle a pagamento scompare la pubblicità e si ha a disposizione spazio anche per video in HD.

Weekplan: monitorare impegni e scadenze
WeekPlan è una piattaforma per gestire la propria settimana attraverso l'aggiunta veloce di impegni associabili a un giorno. Basta scriverli nello spazio superiore, e in più sono eventualmente spostabili attraverso il semplice trascinamento col mouse nel pannello di controllo. Per segnare una scadenza come completata basta cliccarci sopra.

Figura 2: Weekplan
Oltre a questo, il sistema fornisce una colonna laterale per impegni non associati a un giorno specifico, e una barra inferiore per inserire altri appunti. Anche nella sezione Vision, accessibile dalla barra in alto, si ha a disposizione ulteriore spazio per l'inserimento di testo, come obiettivi raggiunti o da raggiungere. Non sono però previste forme di condivisione o collaborazione.

TitanPad: la scrittura collaborativa
TitanPad è un sito dove, anche senza registrazione, si possono scrivere documenti di testo, seppur senza formattazioni particolarmente ricche. L'apposito spazio nella barra sulla destra consente di gestire la condivisione dei documenti, invitando nuovi collaboratori, e i testi inseriti da ciascuno compariranno con un diverso colore.

Figura 3: TitanPad
Registrandosi si hanno le stesse funzioni, ma con in più uno spazio a diposizione dove salvare i propri documenti. Tutte le modifiche sono poi visibili anche dinamicamente andando su Time Slider, dal menu di modifica del documento, e cliccando sul pulsante "play". Il lavoro in collaborazione permette anche di chattare mentre si modifica il documento.

Huddle: gestire progetti in team
Huddle è un servizio che permette di creare delle aree di lavoro, e su di esse poter caricare file, impostare scadenze o fissare riunioni. Dal proprio pannello di controllo si può visualizzare il quadro complessivo con le relative notifiche e una sintesi delle ultime attività, o creare una nuova area di lavoro.

Figura 4: Huddle
All'interno di ciascuna area di lavoro si può accedere alle varie sezioni tramite le etichette in alto. La possibiltà di aggiungere un numero illimitato di collaboratori è offerta già dalla versione gratuita del servizio. In quelle a pagamento aumentano le aree di lavoro che si possono creare, così come lo spazio a disposizione per i file.

Lovely Charts: diagrammi e mappe mentali
Lovely Charts è un'applicazione che permette di aggiungere su uno spazio bianco gli elementi tipici di schemi e diagrammi, come riquadri o frecce, o altre forme tra le numerose che si possono sceglere dal menu laterale. Per navigare all'interno del foglio basta avvicinare il mouse ad un bordo per fare comparire una freccia.

Figura 5: Lovely Charts
L'inserimento dei vari elementi è molto semplice, basta trascinarli dal menu laterale. A seconda che ci si trovi nella modalità Drag & Drop, o in quella Create & Connect, si potranno inserire i diversi elementi come slegati dagli altri o collegati ad un precedente. I diagrammi restano salvati sul sito, o si possono esportare come immagine, ma non è previsto il lavoro in collaborazione.

Mindmeister: condividere mappe mentali
MindMeister è un servizio che consente di realizzare mappe mentali partendo da uno spazio vuoto ed aggiungendo i vari elementi mediante una grafica intuitiva. Per navigare nello spazio basta trascinare il mouse, mentre per aggiungere un nuovo elemento si può utilizzare il menu laterale cliccando due volte cu ciò che si vuole inserire.

Figura 6: Mindmeister
Il servizio permette di lavorare in condivisione, anche contemporaneamente, abilitando altri utenti con il pulsante Share in basso a sinistra. Nella versione gratuita si possono creare al massimo tre mappe, in quelle a pagamento diventano illimitate e si ha inoltre la possibilità di caricare file ed immagini. Sul sito si possono esplorare anche mappe create da altri.

DimDim: videoconferenze al volo
Dimdim è un'applicazione che permette di creare conferenze, anche video, avviabili immediatamente o programmabili per il futuro. Nel menu di sinistra vengono offerti gli strumenti di condivisione attivabili, mentre in quello di destra c'è una chat per poter discutere in diretta con gli invitati.

Figura 7: DimDim
Nella parte centrale della finestra si può anche soltanto disegnare, condividere una presentazione o il proprio desktop. Le conferenze possono essere libere o su invito. Nella versione Pro o Webinar, a pagamento, si può aumentare il numero massimo dei partecipanti alla riunione, fissato a 20 in quella gratuita.

Glasscubes: creare e condividere progetti
Glasscubes è un servizio online che permette di creare delle aree di lavoro, chiamate Workspace, all'interno delle quali poter fissare obiettivi e scadenze da condividere con i propri contatti. Inoltre, la piattaforma cosente anche di comunicare e condividere documenti, modificabili direttamente, e file.

Figura 8: Glasscubes
La sezione Calendar funziona come un'agenda condivisa, dove poter inserire appuntamenti e riunioni. Esistono cinque versioni dell'applicazione. Nella, prima, gratuita, si possono avere massimo 2 utenti e 2 Workspace, e ulteriori limiti per contatti e spazio a disposizione per i file. In quelle a pagamento si può arrivare ad avere utenti illimitati e 20 GB di spazio disponibile.

Nota: spazio libero di condivisione
Nota è un'applicazione online che consente di creare delle pagine, private o pubbliche, dove potersi appuntare in forma libera informazioni. Si possono aggiungere caselle di testo, immagini, frecce, video da YouTube, voci da Wikipedia, link e altro, posizionandoli dove si vuole e spostandoli all'occorrenza.

Figura 9: Nota
Le pagine possono essere salvate sul proprio account e condivise con chi si vuole. I propri contatti abilitati potranno interagire lavorando contemporaneamente sullo stesso foglio, e chattare anche tramite webcam. Per ogni modifica si riceve un piccolo segnale sonoro, il che permette di continuare la navigazione su altre pagine.

Sliderocket: creare presentazioni online
SlideRocket permette di visualizzare e creare delle presentazioni di livello professionale restando online. È possibile importare file oppure iniziarne una nuova direttamente dal sito, dal menu Presentations. Il servizio mette a disposizione un certo numero di immagini predefinite e di temi. Le presentazioni possono essere tenute private o pubbliche.

Figura 10: Sliderocket
Esiste inoltre un Marketplace dove si possono acquistare o vendere elementi da inserire nelle presentazioni, come immagini o file audio. Nella versione gratuita ci sono a disposizione 250 MB di spazio, in quelle a pagamento si può lavorare in collaborazione, creare dei web meeting e registrare brani audio di commento alle slide.

fonte: articolo di Alfredo Bucciante del 15 Novembre 2010 (webapp.html.it)