venerdì, giugno 30, 2006

Money makes the world go round!

Faticoso affrontare la parte economico finanziaria del nostro lavoro. Coraggio, siamo o non siamo imprenditrici? E allora anche questo fa parte del ruolo. Abbiamo deciso di giocare e dobbiamo gestire anche questo.
Inoltre, meglio giocare con persone con cui condividiamo le regole, i valori e gli obiettivi del gioco stesso.
Prepariamoci bene e dimostriamo chi siamo.
Alcune frasi famose che ci possono aiutare.
"La mancanza di denaro è la radice di tutti i mali" (G.B.Shaw, 1856-1950)
"L'unico modo per non pensare al denaro, consiste nel possederne moltissimo" (Edith Wharton, 1862-1937)
E il più bello, il più giusto per noi:
"Il problema consiste nel conciliare le mie abitudini lorde con il mio guadagno netto" (Errol Flynn, 1909-1959)
E poi, ricordate la canzone del film Cabaret?

martedì, giugno 27, 2006

Hydrobike?


Ciao. Fa caldo, caldissimo. Domani prendo il treno e vengo a Firenze. La forza per affrontare questa ordalia mi è data esclusivamente dal pensiero che se va bene finisco la giornata a mollo nella piscina di Giulia.

Pensavo, perchè non allestire una hydrobike nel bagno dello studio? Potremmo fare affari noleggiando il bagno ai nostri subaffittuari.

Un po' di musica di sottofondo, il ventilatore che crea l'impressione del vento e delle onde. Ed è fatta.

Il caldo mi ha preso alla testa e non ragiono più, forse!

sabato, giugno 24, 2006

La battaglia contro il caldo


Il mio computer ha fatto le bizze. Non voleva funzionare, si spegneva da solo, una volta acceso si bloccava e non ripartiva più. Abbiamo fatto subito un controllo antivirus, ma non aveva niente. Abbiamo controllato l'hardware e non sembra avere niente.
Siamo arrivati alla conclusione che è colpa del caldo.
Il caldo. E lui non può andare in piscina, non può mangiare frutta e verdura. Posso usarlo solo di notte e con cautela, facendo attenzione a ogni segnale di colpo di calore.
E noi? Chi ci cura dallo stress di calore?

mercoledì, giugno 21, 2006

All's well, that ends well (W. Shakespeare)



When the going gets tough, the tough get going! Grazie, non avrei potuto farcela senza il vostro supporto. Voglio ricordare solo il prima e il dopo. Il passeggio in centro, le chiacchere, la cena a base di crescentine e tigelle.

lunedì, giugno 19, 2006

Nobody knows


Nobody knows the trouble I've seen
Nobody knows but Jesus
Nobody knows the trouble I've seen
Glory Hallelujah
-repeat verse-
Sometimes I'm up and sometimes I'm down
Yes lord, you know sometimes I'm almost to the ground
O yes, Lord, still
-verse 1-
You got here before I do
O yes Lord, don't forget to tell all my friends I'm coming too
O yes Lord, still
-verse 1-
Da mane a sera, da sera a mane. Non c'è soluzione di continuità. E' un lavoro duro e sporco, ma qualcuno dovrà pur farlo. Per fortuna che stasera avevo la seconda lezione di acqua gym, così mi sono un po' rinfrescata. La poltrona della scrivania ha già l'impronta del mio sedere, la fodera è lisa e consumata e in un punto si è proprio stracciata. Parlo alla mia spatifilla, ma nemmeno lei mi risponde più. Colpa di un destino cinico e baro, invece di starmene in panciolle, passo da un documento ad una presentazione. Mi sostiene solo la speranza, che lontano, un giorno, vedrò la fine di questi giorni così pieni, così affannati.

sabato, giugno 17, 2006

"Yuh uhh, c'è nessuno?!?"

La solitudine


La Solitudine

Marco se n'è andato e non ritorna più
Il treno delle sette e trenta senza lui
È un cuore di metallo senza l'anima
Nel freddo del matino grigio di città

A scuola il banco è vuoto,
Marco è dentro me
È dolce il suo respiro fra i pensieri miei
Distanze enormi sembrano dividerci

Ma il cuore batte forte dentro me
Chissà se tu me penserai
Se con i tuoi non parli mai
Se ti nascondi come me

Sfuggi gli sguardi e te ne stai
Rinchiuso in camera e non vuoi mangiare
Stringi forte al te il cuscino
Piangi non lo sai

Quanto altro male ti farà la solitudine
Marco nel mio diario ho una fotografia
Hai occhi di bambino un poco timido
La stringo forte al cuore e sento che ci sei

Fra i compiti d'inglese e matematica
Tuo padre e i suoi consigli che monotonia
Lui con il suo lavoro ti ha portato via
Di certo il tuo parere non l'ha chiesto mai

Ha detto: "un giorno tu me capirai"
Chissà se tu me penserai
Se con gli amici parlerai
Per non sofrire più per me

Ma non è facile lo sai
A scuola non me posso più
E i pomeriggi senza te
Studiare è inutile tutte le idee

Si affollano su te
Non è possibile dividere
La vita di noi due
Ti prego aspettami amore mio

Ma illuderti non so
La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me è l'inquietudine di vivere
La vita senza te

Ti prego aspettami perché
Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due

La solitudine fra noi
Questo silenzio dentro me è l'inquietudine di vivere
La vita senza te
Ti prego aspettami perché

Non posso stare senza te
Non è possibile dividere
La storia di noi due
La solitudine

venerdì, giugno 16, 2006

Lo sapevo che andava a finire così!


Avevo sperato per un attimo che la novità, la moda, la stagione, avrebbero contribuito ad uno scambio più ricco di comunicazione intorno al nuovo totem: internet e i blog.
E invece no, di nuovo la solitudine digitale; l'isolamento tecnologico.
Eppure le cose si muovono, lentamente. Ma a quanto pare gli entusiasmi durano poco.
Che sarà di noi? Che sarà dei nostri graffiti telematici, dei messaggi che affidiamo al tempo, allo spazio virtuale, alla caducità delle tecnologie. Torneremo nel vuoto, nella solitudine delle moltitudini. Invisibili.

giovedì, giugno 15, 2006

Sport estremi



Sapete come ci si sente dopo la prima lezione di acqua gym? Benone!

In realtà è faticosissimo, e la nostra istruttrice è una tosta, con due spalle da facchino.

Io però mi sono fatta delle gran risate, perche mentre le altre erano più o meno stabili, io ho continuato ad andare su e giù per la piscina, disturbando anche altri corsi. Non ho mai riso tanto.

Però dopo ci si sente piene di energia, speravo di non avere fame e di andarmene subito a nanna, invece ho fatto fuori un panino, alcuni duroni di Vignola e adesso ho anche voglia di spippolare con il blog. Chissà cosa mettono nell'acqua assieme al cloro!

mercoledì, giugno 14, 2006

Donne in carriera


Basta parlare di vivai e risaie. Riprendiamoci il nostro diritto a lavorare a livelli di management e a realizzare progetti di valore. E allora Eccoci al lavoro intorno al nostro tavolo.
Delle volte è più complesso convincere un partner che convincere un mulo a tirare il carro.
Obiettivo strategico per quest'anno, far crescere la società in fatturato e numero dei clienti.
Altrimenti dobbiamo veramente dedicarci all'ippica, o all'uncinetto.

Al lavoro in risaia


Forse mi concentro sul lavoro fisico per ricordare a me stessa che il nostro lavoro, per quanto faticoso, non è mai come andare in miniera, o in risaia.

Mafalda

Perchè ho scelto Mafalda, per voi che mi conoscete bene, non deve essere difficile da capire. E' il mio modello di riferimento. Fra l'altro mi assomiglia, se tagliasse i capelli più corti sarebbero ispidi e neri come i miei. Anni fa, in Ecuador, con Magda regalammo agli artigiani che frequentavano il nostro corso, un biglietto da visita sul quale avevamo stampato la mamma di Mafalda per me, con gli occhiali eravamo identiche, e per Magda una Goldie, dei fumetti, con i capelli rossi e ricci. Peccato che non le piaccia la minestra, che io al contrario adoro.

Al lavoro al vivaio


Vi sentite anche voi un po' così? Chine sulla terra, a fare un buco con un arnese rudimentale per mettere a dimora le tenere, delicate piantine.
Io un po' sì. Fra l'altro mi sento molto "agghindata" mentre lo faccio, proporio come loro. Il cappello, gli abiti tradizionali. Quando scendo dalla macchina sono carica come un mulo.
Però è un bel mestiere, ogni tanto, e poi non so fare altro.