martedì, settembre 26, 2006

Dell'arte del fare lobby


Non ho mai fumato, neanche quando si è in quella età di mezzo in cui si fanno tante stupidaggini per "appartenere alla tribù". Arrivo quasi a dire che il mio carattere si è formato in antagonismo con il fumo. Seppure amo tanto il jazz, e comunque la musica dal vivo, ho smesso di andare all'Osteria dell'Orsa, vecchio tempietto del jazz a Bologna, perchè in quella cantina odorosa di muffa e piena di fumo mi venivano le lacrime agli occhi, e non sempre era per la commozione provocata dalla musica.
Insomma, io ringrazio il parlamento che ha deliberato e il Ministro Sirchia che ha imposto la legge. Sono tornata nei locali e mi godo la cena senza dover fumare assieme ai miei vicini di tavolo. Sommamente mi godo il treno senza l'incubo della carrozza fumatori, dove i fumatori non prenotavano ma andavano a fumare, per impestare altri poveretti che non avevano trovato posto nelle carrozze normali.
Insomma, se faccio pubblicità al film non è per mia convenienza personale, ma perchè è una sceneggiatura stupenda, ricca, ironica. Cosa rara ai nostri tempi.
La trama è presto detta:
Nick Naylor e i suoi amici Polly Bailey e Bobby Jay Bliss, sono i componenti della squadra MDM ('Mercanti di Morte'), poiché tutti e tre lavorano come portavoce o addetti alle pubbliche relazioni per le industrie che realizzano prodotti dannosi come le sigarette, l'alcool e le armi. Nick, infatti, lavora come portavoce per la Big Tobacco ed ha il compito di difendere i diritti dei fumatori e delle aziende che producono le sigarette. Per combattere la battaglia contro i fanatici della salute rappresentati dal senatore Finistirre - che vorrebbe cambiare le marche delle sigarette con i nomi dei veleni - Nick ingaggia un agente di Hollywood per pubblicizzare le sigarette nei film e partecipa a una serie di talk show. Grazie ai suoi successi lavorativi, riceve una ghiotta offerta dal magnate della Big Tobacco per ideare nuove strategie di marketing, ma se la carriera va a gonfie vele, altrettanto non si può dire della sua vita privata: ha divorziato dalla moglie Jill e per suo figlio Joey è un padre completamente assente.
Andate a vedere il trailer sul sito della FOX
http://www2.foxsearchlight.com/thankyouforsmoking/

Non è la trama che ne fa un film speciale, sono i dialoghi, le battute, la presa in giro. Se poi si fa un lavoro di "comunicazione" bisogna studiarlo con attenzione.
"Tutti lo facciamo per pagare il mutuo. Il mondo sarebbe migliore se fossimo tutti in affitto!"
Nick è un mito, sorride e ribatte a tutte le accuse, perchè finchè si può discutere si può vincere.

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